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IL LAVAGGIO DELL'IMPIANTO:QUESTO SCONOSCIUTO

  • Immagine del redattore: TECNOSERVICE
    TECNOSERVICE
  • 24 gen 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Le nuove normative per il risparmio energetico impongono alcune soluzione,non solo utili all'ambiente ma anche utili al risparmio di combustibile e al relativo abbassamento dei costi di gestione dell'impianto termico,partendo dai costi di manutenzione per arrivare alla ridotta usura sul generatore.

Le nuove caldaie a condensazione,oramai presenti nel mercato,sono l'unica scelta che abbiamo nella sostituzione del vecchio generatore termico che ci è stato fedele nei suoi onorati anni di servizio,abbinato se ci va bene,ad un impianto con radiatori in ghisa,alimentati da tubazione in monotubo o anche chiamata ad "anello".

In presenza di questi impianti,la caldaia a condensazione ci viene quasi sconsigliata o addirittura messa in cattiva luce poichè,secondo alcuni,non garantirebbe il tanto ricercato risparmio che va dall'ordine del 20% ad un massimo del 30% e che le nuove caldaie non durebbero quanto quelle "vecchie" e ci ritroviamo quasi a rimpiangere la nostra fedele caldaia a fiamma pilota e a pensare che la nuova tecnologia non si adatti alle nostre esigenze.

Le considerazioni di corridoio sono alquanto approssimate ed errate e non aiutano in una scelta ponderata e ottimale che più soddisfa le nostre esigenze e il budget a disposizione,spesso ricorrendo a rimedi estremi e tutt'al più poco efficaci.

Poniamo il caso di un cliente che vuole sostituire la sua caldaia di vecchia generazione,che sia a fiamma pilota (anzianità di esercizio min 25 anni) o camera aperta o camera stagna,che riscalda i radiatori in ghisa su un impianto monotubo; le manutenzione del generatore eseguite regolarmente ma sull'impianto (comprende radiatori e tubazione sottotraccia) non è mai stato eseguito nessun intervento ne di prevenzione,ne di manutenzione,cosa che avviene nel 99% dei casi.

Se provassimo ad installare le nuove caldaie a condensazione su un impianto in queste condizioni,nel giro di pochi anni ci ritroveremmo il generatore intasato di residui ferrosi e ossidi metallici,e qui i primi problemi seri, o addirittura la compromissione grave dello scambiatore primario che ci costringerebbe ad una nuova sostituzione,senza prendere in considerazione che il consumo del combustibile non è affatto calato,o nel peggiore dei casi è addirittura aumentato.

La soluzione per evitare tutto questo esiste!

E' sufficiente,al momento della sostituzione del generatore,eseguire un accurato lavaggio dell'impianto con un pompa ad alta prevalenza con prodotti risananti,installare un defangatore e far circolare nell'impianto,insieme al fluido termovettore (acqua) un inibitore di corrosione che previene la formazione di ossidi ferrosi e l'ossidazione stessa del fluido termovettore,che pur essendo il migliore per le sue caratteristiche,ha questo difetto enorme: si ossida; per completare l'intervento è necessario un dosatore di polifosfati che crea un vero e proprio film protettivo sul nostro impianto facendo scivolare le particelle di calcare,preservando scambiatori secondari e tutti gli organi presenti nel generatore.

Con queste operazioni non solo avremo un impianto pulito e performante al 100% ma avremo anche una riduzione dei consumi del generatore a cui tanto aspiravamo,l'usura ridotta ai minimi.

Queste operazioni sono consigliate anche a chi vuole cominciare a risparmiare sulla bolletta o ad evitare di cambiare la sua caldaia magari acquistata qualche anno fa che comincia ad avere i primi segni di usura dovuti all'impianto sporco e non trattato.

Per i casi dove l'impianto è stato appena assemblato vanno fatte pressapoco le stesse operazioni,con prodotti specifici di sanificazione e inibizione di corrosione,sempre per salvaguardare nel tempo la resa,i consumi e la manutenzione di tutto l'impianto.


TECNOSERVICE DI CARRINO GIUSEPPE


 
 
 

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